VERONA – Venerdì 3 maggio 2013 presso il Centro Arti Marziali Yawara due giovani appassionati di judo – Filippo Turrini ed Enrico Tommasi – hanno organizzato la seconda edizione della serata di approfondimento culturale dal titolo “Il Judo: Storia, Tradizione e Attualità“. La precedente edizione, svoltasi a Caprino Veronese l’11 maggio 2012, era stata un banco di prova per i due judoka, i quali hanno accolto con grande entusiasmo e voglia di fare la sfida di “fare le cose in grande”.
Questa volta, infatti, i due hanno deciso di estendere gli inviti a varie società sportive veronesi ed anche ad amici di altre città, preparando appositamente una stanza del grande dojo Yawara, riservata all’evento. L’emozione è stata molta, fin dall’inizio: si può dire che è stata una sorta di “esame” perché in prima fila, ben schierati dietro la loro statuaria corazza di maestri, vi erano alcuni insegnanti tecnici di alto grado dello staff tecnico regionale, insieme al delegato provinciale della Fijlkam.
La serata è stata strutturata da Filippo Turrini su 4 punti:
- Storia e tradizioni del Giappone;
- Jigoro Kano e la nascita del judo;
- Il judo oggi;
- Il seiryoku-zen’yo-kokumin-taiiku-no-kata.
Filippo Turrini ha relazionato sui punti 1, 2 e 4, mentre Enrico Tommasi in qualità di Istruttore 4° dan ha curato la parte relativa al judo odierno. Anche in questa occasione i due amici hanno dimostrato serietà, passione, competenza e voglia di mettersi in gioco: non è stato facile organizzare e preparare una simile serata tra impegni lavorativi ed universitari e, per di più, in questa seconda edizione l’invito è stato ufficializzato e l’evento pubblicizzato il più possibile: non si poteva sbagliare!
Il riscontro è stato positivo: circa 50 persone (tra judoisti e non) hanno partecipato con interesse e curiosità; la scelta di focalizzare l’ultima mezzora della serata sul seiryoku-zen’yo-kokumin-taiiku-no-kata (精力善用国民体育の形, “forme dell’educazione fisica nazionale per il migliore impiego dell’energia”) si è rivelata vincente: questo kata è (purtroppo!) pressoché sconosciuto ai più e sono rari i maestri che lo tramandano agli allievi. Filippo Turrini ha avuto la fortuna di impararlo da uno dei suoi due maestri e – dopo vari allenamenti specifici durati qualche mese – ha trovato una buona armonia tecnica con l’amico Enrico Tommasi. A parte qualche incertezza dovuta all’emozione durante l’esecuzione del ju-shiki (l’ultima delle tre parti di cui si compone questo kata), tutto è andato liscio e alla fine – dopo il rituale ritsurei rivolto al pubblico – la serata si è conclusa in una pioggia scrosciante di applausi.
Il judo italiano ha bisogno di giovani, di entusiasmo e di tanta voglia di fare… Non ci si dovrebbe mai sentire arrivati. Jigoro Kano-shihan in persona non si considerava “arrivato” nemmeno a 78 anni, nemmeno dopo aver diffuso il judo in tutto il mondo e dopo essere entrato in contatto con le personalità più importanti della sua epoca. Quindi, la serata del 3 maggio è stata e sarà uno sprone, un grande incoraggiamento a fare sempre di più e sempre meglio.
“Migliorate voi stessi per poi essere utili alla società“, questo è il fine ultimo del judo di Jigoro Kano-shihan ed a questa massima Filippo Turrini ed Enrico Tommasi si sono ispirati nella realizzazione di questo riuscitissimo evento.
Congratulazioni per l’ organizzazione e la buona riuscita dell’ evento, Filippo!! Davvero un’encomiabile ed originale iniziativa da parte di judoka per il judo. Se sono state effettuate anche delle riprese video posta i link.