Vorrei omaggiare e ricordare, con questo articolo, una donna forte e grintosa che ha segnato pietre miliari nella storia del judo. Mi riferisco alla maestra Keiko Fukuda, giapponese di origini ma statunitense di adozione, che – con grande dolore delle sue allieve e dei suoi cari – si è spenta lo scorso 9 febbraio alla soglia dei 100 anni di vita. La signora Fukuda, infatti, nasceva il 13 aprile 1913. Nel luglio 2011 le fu conferito dalla U.S. Judo Federation – per la sua opera instancabile di divulgatrice del judo, di insegnante tecnico e di guida morale – il massimo grado della gerarchia, il 10° dan.
Poco prima del compimento dei suoi 90 anni, una delegazione di allieve della Maestra si è recata a Tokyo per chiedere all’allora Presidente del Kodokan di promuovere 9° dan l’amatissima insegnante. La risposta ricevuta fu estremamente bruciante e deludente: mai prima di allora nessuna donna era stata promossa kudan e quindi la richiesta non fu accettata. Dopo 3 anni, per chissà quale motivo – molto probabilmente per ragioni di pubblicità e di politica internazionale – il Kodokan promosse la maestra Fukuda che quindi fu la prima donna a raggiungere il grado di 9° dan del Kodokan. Ebbene, nel luglio 2011 la U.S. Judo Federation ha promosso Keiko Fukuda 10° dan facendola così diventare la prima judoka della storia ad essere promossa al massimo grado. Nessuna voce e nessun commento dal Kodokan che, ancora oggi dopo la scomparsa della Maestra, non si pronuncia su tale scelta. Ma al di là di queste vicende a metà strada tra la politica e l’opportunismo, vediamo più da vicino chi realmente era questa “splendida vecchietta”.
Keiko Fukuda nasce in Giappone il 13 aprile 1913 da una famiglia che da sempre è stata intrisa di arti marziali. Il nonno della Maestra infatti era il maestro Hachinosuke Fukuda, caposcuola della Tenjin-Shin’yo-ryu (antichissima scuola di jujutsu) e primo maestro di jujutsu di Jigoro Kano. Fu proprio lo Shihan a invitare alla sua scuola nel 1935 Keiko Fukuda che, da quell’anno, avrebbe praticato Judo tutta la sua vita fino ai giorni nostri. La signora in questione, fino a pochi giorni fa, è stata l’ultima allieva diretta di Jigoro Kano ancora in vita.
Keiko Fukuda ben presto si scontrò con il tradizionalismo ed il sessismo del Kodokan: infatti ella vedeva promossi ai gradi superiori sempre e solo uomini, tra i quali vi erano numerosi judoka di scarse capacità o comunque di capacità inferiori alle sue. Questa donna rimase 5° dan per oltre 30 anni, nella più completa indifferenza da parte dei vertici superiori del Kodokan! Fu quindi costretta ad una scelta estremamente difficile: mandare a monte il suo matrimonio già programmato, lasciare il Giappone e le sue anacronistiche tradizioni ed andarsene negli Stati Uniti d’America.
Qui iniziò una nuova vita: riuscì ad aprire un suo dojo femminile e contribuì enormemente alla nascita ed allo sviluppo della Federazione di Judo statunitense. Nel corso degli anni furono centinaia le donne che appresero da lei il judo; per dare un segno forte e significativo della sua filosofia di vita e delle sue scelte personali ella coniò il suo personale motto, che suona quasi come un consiglio a tutte le donne del mondo: “Be strong, be gentle, be beautiful!” (“Siate forti, siate gentili, siate belle!“). Fukuda era solita dire che la sua vita era il judo e che tutte le sue azioni erano state dettate dall’amore forte ed incondizionato che ella nutriva per questa meravigliosa disciplina.
In questo interessante video si vede la grande Maestra nel 2010 – a 97 anni – anche a fianco del M° Toshiro Daigo judan presso il Kodokan di Tokyo. Non sappiamo se il Kodokan le riconoscerà mai il 10° dan… ciò che sappiamo è che la signora Keiko Fukuda ha rappresentato una parte importante della storia del judo.
Riposa in pace Maestra Fukuda!
La Maestra Fukuda è l’unica giapponese 10° dan che non ho mai avuto il piacere di conoscere nè di avere una foto ricordo insieme…
Però sarà sempre vivo in me il ricordo del suo contributo al judo mondiale tramite la pratica ed il perfezionamento del Ju no Kata e del suo indimenticabile motto!! Spero che il film-documentario sulla sua vita sia reso pubblico nel più breve tempo possibile, ma sono felice che almeno lei, prima di lasciarci, abbia potuto assistere alla realizzazione di un sogno. La sua vita sarà sempre un pezzo di storia documentato grazie anche a chi è stato in grado di prendersi cura di lei nonostante la sua eta…